martes, 29 de octubre de 2013

ITALIA : CONOCIENDO CLUBES HOY SLOT CAR VAL SUSA


"C’era una volta……" così iniziano tutte le storie degne di tale nome e così faremo iniziare la nostra.
C’era una volta un gruppetto di ragazzi ( Piero Rejmondo e i due fratelli Aldè, Angelo e Nicola ) poco più che ventenni, appassionati di modellismo e di macchine da corsa, alla metà degli anni ’70, decisero di sfruttare la tavernetta della casa di uno di loro per montare una pista elettrica e dar così sfogo alla loro passione, senza sapere di aver gettato, con quel gesto, le basi di un’avventura che durerà oltre 35 anni.

I tre pionieri iniziarono così a praticare quello che viene chiamato lo Slot ( dal termine inglese slot = feritoia che stà ad indicare la scanalatura che guida le macchinine sulla pista ).
In quegli anni, in Italia, lo slot stava muovendo i suoi primi timidi passi e i club slottistici erano in continua espansione; a Torino era nato l’Electric Car Association meglio noto come ECA e i nostri ragazzi presero subito contatto con i componenti dell’associazione per imparare i trucchi del mestiere e per scambiarsi informazioni e consigli.
Piccola nota: dell’ECA facevano parte nomi come Uliana, Montiglio, Capra, Novarese, Razzano ecc. tutti negli anni a venire Campioni Nazionali, Europei, Mondiali…………….i nostri tre avevano scelto bene a chi affidarsi per i primi passi!
Dopo un paio d’anni passati "in tavernetta" ad allenarsi e in giro per il Piemonte a gareggiare
(nel ’75 era nato il 1° campionato italiano slot e le gare regionali) l’esigenza di ampliare sia la pista che il numero di partecipanti li spinse a cercare una "location" più spaziosa e indipendente; in questo venne in aiuto il papà di Angelo e Nicola ( proprietario della I.M.P. nota fabbrica in Susa ) mettendo a disposizione un piccolo capannone utilizzato come deposito. Il posto c’era, adesso bisognava trovare altri adepti per dar vita alla nuova pista.
A dire il vero il compito non fù assolutamente arduo: bastò far correre la voce tra il giro di amicizie e…..da 3 componenti passarono a 8 in un’attimo.
Corrado Candela, Umberto "Umby" Ferraris, Franz Cicogna, Mara Rejmondo (sorella di Piero e gradita presenza femminile) e Fabrizio"Faber" Miletto entrarono così a far parte del neonato SLOT RACING TEAM SUSA .
Dopo aver ripulito il locale e sistematolo in base alle esigenze, si diede inizio alla costruzione della pista. Le piste allora, erano prevalentemente in pastica e prodotte da una nota ditta, ma esistevano già dei club che le avevano costruite in legno (vedi ECA ) ; la differenza era sostanziale : con le piste in plastica si era vincolati a raggi di curva standard mentre con il legno…….libero sfogo alla fantasia.
Peraltro, con la plastica era già tutto fatto solo da assemblare mentre con il legno bisognava costruire tutto da zero e la cosa non era così semplice.
Dopo un po’ di riunioni per decidere il da farsi a qualcuno (non mi ricordo chì) ,venne l’idea di una pista mista: una parte in plastica( sfuttando i vecchi pezzi della tavernetta più l’acquisto di pezzi nuovi) e una parte in legno autocostruita.
Non ci fù bisogno di dire altro.
I lavori partirono alla grande a inizio inverno 1976 e, sempre grazie a papà Aldè, potemmo utilizzare la falegnameria della fabbrica per lavorare la parte in legno.
Ricordo ancora con nostalgia le fredde serate passate a disegnare e poi sagomare i pannelli di legno per dar vita alla nostra pista, con i trucioli che si attaccavano ai maglioni.
Nella primavera del ’77 il lavoro era compiuto : avevamo la pista pronta. E che pista !!
40 e dico quaranta metri di sviluppo con una curva parabolica in legno che immetteva nel rettilineo, anche lui di legno, di circa 13 metri!! Piu una serie di curve e contro curve con un karussel fantastico. Il tutto per 4 corsie.
Tanto per, come si suol dire, "battere il ferro finchè è caldo" organizzammo subito una gara interregionale a squadre per il 1° Maggio.
Quattordici coppie di piloti provenienti da Torino, Biella e Borgo d’Ale più noi si presentarono al via, sancendo di fatto la consacrazione dello SRT Susa come uno tra i migliori club presenti sul territorio.
Da un’articolo dell’epoca : "….la gara si è svolta sulla magnifica pista di Corso Stati Uniti 47 a Susa, terminata pochi giorni prima dai ragazzi del club locale e subito battezzata il Nurburgring in scala 1/32 per il suo notevole sviluppo e per il numero incredibile di curve (tra cui anche un Karussel) disseminate lungo il percorso…….."
Dopo questo inizio sfolgorante, l’SRT Susa procede la sua carriera tra serate passate a preparare macchine, gare interne e trasferte, restando sempre ai vertici, o poco più giù, dello slot nazionale. ( Piccola nota tecnica sulla pista : i tempi sul giro (40 metri!) erano tra i 10 e gli 11 secondi per vetture di produzione e scendevano a 8 alto per il metallo; fino a quando non sono arrivati i prototipi o Gruppo Libero.
Le due migliori prestazioni assolute risalgono a metà dell’82 e sono di 5"5 ottenuto da Franz e 5"65 ottenuto da Faber. Non male per un Nurburgring!!!! )
Nel ’78 Mara abbandona l’attività slottistica, ma nel ’79 si hanno dei nuovi arrivi; tre ragazzini poco più che tredicenni iniziano a calcare la scena dello slot: Luca Ramella, Sandro Cicogna (fratellino di Franz) e Marco Prelli.
Per il primo, Luca, la permanenza nel club prosegue per un paio d’anni e poi abbandona mentre per gli altri due la carriera prosegue.
Sandro, ottimo dito, ( campionato SRT esordienti ‘80/’81 vince 10 gare su 10) abbandonerà poi lo slot trasferendosi fuori regione per intraprendere la carriera militare (oggi è ufficiale dell’aeronautica), mentre per il terzo "sbarbato" del gruppo, Marco, il discorso è diverso.
Ragazzino intraprendente, lingua lunga e poco consono al rispetto delle regole (ma molto buono caratterialmente), impara in fretta i trucchi e dimostra subito un gran dito nel pilotare le macchine, anche quelle più performanti.
Partecipa con ottimi risultati ai campionati junior organizzati da una nota testata giornalistica/motoristica dell’epoca ( e ancora attuale oggi) e si fa valere nelle gare interne ed esterne.
Per qualche anno lo abbiamo scarrozzato in giro per il Piemonte a gareggiare e a scoprire la vita a base di cene e…….guanti….( vero Marco??) ma alla fine abbiamo ottenuto il risultato voluto visto che il ragazzino si è trasformato nel "Prellaccio" che tutti oggi conosciamo!!
E così, tra gare, campionati, cene goliardiche e tanto slot si arriva al 1982, quando, in una fredda e nebbiosa mattina di Dicembre un incidente automobilistico porta via una delle colonne dell’SRT Susa : NICOLA Aldè.
La scomparsa di Nicola, fondatore, segretario e factotum del gruppo, ci getta nello sconforto.
Non si ha più voglia di scendere in pista a "giocare".
L’evento luttuoso unito a una crisi imprenditoriale che sta colpendo la società che ospita i locali della pista, ci induce ad abbandonare lo slot e così, nei primi mesi del ’83, l’SRT Susa chiude i battenti.

Piero, Angelo, Corrado, Umby, Franz, Faber, Sandro, Marco e tutti gli altri, lasciando un pezzo del loro cuore in Corso Stati Uniti 47, salutano il piccolo Nurburgring non immaginando che la storia sarebbe continuata.

Seconda parte 1992-2010

Sono passati 10 lunghi anni da quel 1982 e tante cose sono cambiate nella vita dei componenti l’SRT Susa : matrimoni, figli, lavoro, amicizie, trasferimenti di città e soprattutto si è invecchiati!
Una cosa sola non è cambiata : il sacro fuoco dello slot ha continuato ad ardere sotto le ceneri.
Soprattutto nell’animo di quello che era, è, e sempre sarà il nostro presidente : Piero.
Fu proprio lui verso la fine ’91 a contattare i "vecchi" soci annunciando che, se eravamo tutti d’accordo, si poteva rifondare il club avendo trovato un locale da affittare.
Anche in questo caso la decisione fu presa in brevissimo tempo.
L’SRT poteva, come la mitica fenice, rinascere dalle sue ceneri.
All’appello non risposero, per motivi personali e di lavoro, Umby e Corrado.
Così ci ritrovammo nuovamente a dover sistemare un locale e a costruire una nuova pista e di nuovo in … inverno. Corsi e ricorsi della vita!
Al gruppo storico, Piero,Franz,Faber e Marco (Angelo si era trasferito in Francia) si aggiunsero Rosario Ministeri e Michele Borello.
Il locale era stato una tipografia e quindi con una superficie abbastanza importante tant’é che venne diviso in due parti: la più grossa l’utilizzammo per la pista e l’altra parte servì come garage per…….un elicottero! Di quelli a due posti, ma pur sempre un elicottero.
Penso che saremo stati l’unica pista slot al mondo con un elicottero vero parcheggiato all’interno!!!
Dopo lunghe serate e week end di lavoro finalmente nel Febbraio 1992 potemmo inaugurare la nuova pista dell’SRT Susa.
Questa volta la lunghezza era "solo" di 50 metri, tutta in plastica a 4 corsie e con particolari di abbellimento a contorno (tribune, prato, alberi ecc.) e, finalmente, un sistema di cronometraggio computerizzato( alla vecchia pista i tempi si prendevano a mano…!!)
L’attività riprese subito a pieno ritmo e il club ritornò a ricoprire le posizioni di vertice dello slot regionale.
Ai 6 soci "fondatori" si aggiunsero, nei primi anni, Marco Sajn, Ivan Di Marzo, Vito Aloisio, Gabriele "Snorky" Giovine,Igor "DiSerie"Masera e negli anni successivi Beppe Nappi, Marco Corona, Alberto Capra e la presenza femminile di Felicia "Felix" Gavrlia. Altri ancora varcarono la soglia del club, però rimasero meteore dello slot cittadino. In quegli anni aveva preso piede l’organizzare gare rally su apposite piste a due corsie, montate in "verticale" per simulare tornanti, sia in salita che in discesa e volevate che l’SRT si facesse scappare l’occasione.
I nostri baldi giovani ( tranne Faber che nel frattempo aveva lasciato il gruppo) , sfruttando una parete libera del locale, costruirono un pista rally degna del mitico Col del Turini, dove vennero disputati diversi campionati con la partecipazione anche dei club Piemontesi e Valdostani.
La vita del club proseguì fino alla primavera del 2004 quando, un po’ per l’abbandono di alcuni soci e un po’ per le spese di gestione sempre più alte, si dovette nuovamente chiudere i battenti.
Ma questa volta solo per traslocare in un altro locale.
Sempre il grande Presidente aveva trovato un locale all’interno di un pub, sempre in Susa, con dei costi sostenibili.
Unica pecca erano le dimensioni del locale : un terzo (o forse meno) di dove si era prima.
Ma la voglia di continuare era talmente grande che nell’ottobre 2005 l’ennesima nuova pista SRT veniva inaugurata.
Di dimensioni ridotte rispetto alle altre due( 27 metri x 4 corsie ) ma sempre molto impegnativa e "guidata".
Viste le esigue dimensioni del locale venne abbandonata la pista rally e lo spazio intorno alla pista stessa, fù ridotto all’essenziale.
Lato positivo era che al piano superiore c’era il pub e quindi panini e birra non mancavano mai!
Per correttezza bisogna ricordare che noi di Susa siamo famosi non solo per le piste tecniche, ma anche perché da noi far festa (alias mangiare e bere) è una regola… apprezzata da tutti quelli che varcano la nostra soglia!!
Anche in questa nuova sede l’attività slottistica procede a gonfie vele con campionati interni, gare organizzate di campionati regionali e nostri piloti che viaggiano per il Piemonte (Franz e Prellaccio in testa).
Durante questo periodo un altro evento luttuoso colpisce il club : il "male del secolo" si porta via il grande Umby, fondatore del primo SRT e, anche se non più facente parte del sodalizio, sempre presente nei racconti dei "veci" ai "bocia" di com’era lo slot agli albori.
L’attività del club prosegue a pieno ritmo contando anche l’arrivo di nuovi soci : Maurizio Leobono, Alberto Leobono, Cinzia Castellengo (seconda presenza femminile), Paolo Listello e Davide LoPresti (tutti approdati nel giro di un paio d’anni).
Si arriva ai primi del 2009 con 12 soci effettivi più un discreto numero di frequentatori che arrivano dai club di Torino e Provincia.
A questo punto il locale inizia a essere un pochino stretto. Bisogna trovare una soluzione!
Anche in questo caso il Presidente (che se non ci fosse bisognerebbe inventarlo), grazie alla sua attività, ci rimedia un altro locale nel comune di Bruzolo a circa 10 Km da Susa.
Questa volta non avendo l’incombenza del trasloco obbligatorio, manteniamo la pista attuale in funzione, iniziando subito la preparazione del nuovo locale per adeguarlo alle nostre esigenze.
Il sito in questione (Cascina Mollardera, ribattezzata complesso "La Fornace") è inserito in un complesso appena ristrutturato che, oltre a delle unità abitative e ampio parcheggio, incorpora un albergo e un ristorante (guarda il caso…!!).
Oltre alla sala principale dove verrà montata la pista, abbiamo a disposizione un’altra saletta per eventuali box e officina più i doppi servizi igienici : in poche parole una bomboniera!
Data la bontà del luogo appare subito chiaro ai componenti del club che questa è l’occasione giusta per fare un salto di qualità!
Prima di tutto che pista costruire? Data la bellezza e ampiezza del locale si decide di montare una 6 corsie professionale Carrera ,elaborando il tracciato al computer con un programma dedicato. A questo compito, che durerà un paio di mesi, si dedicherà Igor.
Nel frattempo si completano i lavori di adeguamento dell’impianto elettrico e luci, si ripulisce il locale (grazie alle donne del gruppo Cinzia, Felix e Valentina moglie di Paolo) e si monta una pista provvisoria prestataci dalla Mobil Track di Merlo-Friselle-Ostorero (società che gestisce e affitta piste slot).
Su questa pista verrà anche disputata una gara di OPV (Open Piemonte Valle d’Aosta) con la partecipazione di un nutritissimo numero di slotter.
Nel frattempo, conclusasi la fase progettuale, viene ordinata la pista nuova.
E qui i membri del club dimostrano, ancora una volta, la passione e la volontà verso questo "gioco" : dall’arrivo dei pezzi alla conclusione del montaggio non passa neanche un mese e mezzo ! Considerando che viene smontata la pista provvisoria, montata una volta a terra (per sicurezza e controllo) la nuova e poi montata definitiva sulle plance con relativi collegamenti elettrici e collaudi direi che si tratta di un record non da poco.
Ed ecco i dati della "creatura" : 35 metri di sviluppo, scala 1/24, 6 corsie, un sottopasso, un karussel, 3 alimentatori stabilizzati e un sistema di cronometraggio computerizzato al millesimo di secondo!
Ad Ottobre 2009 viene ufficialmente inaugurata alla presenza del Sindaco di Bruzolo e di molti slotter dei club piemontesi con una gara dimostrativa e un ricco rinfresco.
Nasce così, grazie all’inesauribile impegno del Presidente Piero Rejmondo e di tutti i soci vecchi e nuovi, quello che si chiamerà SLOT CAR VALSUSA!
Adesso Piero, Franz, Snorky, Igor, Marco. Beppe, Paolo, Maurizio, Cinzia, Felix e il rientrato Faber possono dire di aver realizzato uno dei più bei circuiti slot del Piemonte.
Siamo dunque giunti alla fine di questa storia durata 35 anni.
In questo lasso di tempo lo slot ha fatto passi da gigante. Si è partiti dalle macchine Policar passando per il metallo per arrivare alle attuali Nsr, Ostorero e via discorrendo; dai pulsanti Parma monoresistenza per arrivare agli attuali elettronici con le stesse regolazioni di una F1;
dalle piste "tutto uno scalino" alle attuali lisce come l’olio; dalle prestazioni di un ferro da stiro con le ruote, a un missile di plastica che sembra non avere ruote, ma sembra … galleggiare sulla pista ; solo una cosa in 35 anni non è mai cambiata : il cuore di un gruppo di Peter Pan che non hanno mai voluto crescere e hanno saputo "giocare" nonostante tutto!!
Grazie Ragazzi ! e ricordate…..Slot Car Valsusa : Bei posti….Bella gente!!

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